SPEDIZIONE GRATIS PER ORDINI SUPERIORI A 50,00€

0

 Cosa è l’INCI?

Emanuela Graziosi • 14 dicembre 2022

Avete mai guardato l’etichetta nei cosmetici? 


È la carta d’identità del cosmetico dove trovare tutte le informazioni, tra cui l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ovvero la lista di ingredienti di cui si compone il cosmetico, messa in ordine decrescente di peso.


Al primo posto si trova l’ingrediente presente in quantità maggiore, fino ad arrivare agli ingredienti presenti in concentrazione minore; agli ultimi posti ci sono le sostanze presenti in una percentuale al di sotto del 1% messe in ordine sparso.


La presenza dell’INCI è stata resa obbligatoria in UE a partire dal 1997 e tutela i consumatori che quindi possono decidere più consapevolmente se acquistare un prodotto.
Leggendo la lista degli ingredienti infatti si può individuare la presenza di allergeni, sostanze irritanti, potenzialmente dannose per la salute, o anche solo non ecocompatibili.
Non meno importante è il fatto che un’azienda non può vantare la presenza di ingredienti miracolosi all’interno del cosmetico se poi in realtà non ci sono. 

Esempio di INCI

Citrus Aurantium Dulcis Flower Water, Prunus Amygdalus Dulcis, Oil, Heliantus Annuus Seed Oil, Glycerin, Cetearyl Olivate, Sorbitan Olivate, Lecithin, Cera Alba, Chamomilla Recutita Flower Extract, Calendula Officinalis Flower Extract, Pistacia Lentiscus Fruit Extract, Rosa Canina Fruit Extract, Xantham Gum, Citrus Aurantium Amara Flower Oil, Tocopheryl Acetate, Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, Potassium Sorbate, Sodium Benzoate, Limonene, Linalool.

Note Importanti

  • I derivati vegetali che non hanno subito trattamenti sono indicati con il loro nome botanico della pianta d’origine in latino;
  • I derivati vegetali che hanno invece subito un trattamento e le sostanze chimiche sintetiche sono indicati in inglese;
  • I coloranti sono indicati dalla sigla CI (color index) e da un numero identificativo di 5 cifre;
  • Gli ingredienti di origine biologica sono contraddistinti con un asterisco.

Leggere l'INCI:

Un lungo elenco di nomi sconosciuti, scritti in caratteri microscopici, possono rendere l’INCI completamente indecifrabile per chi non è del settore.

Ma non temete perché molti siti e App vengono in nostro aiuto.

Alcuni danno la possibilità di inserire il nome dell’ingrediente nel motore di ricerca del sito, altri addirittura permettono di scannerizzare il bar-code del prodotto per capire se gli ingredienti usati sono eco-bio oppure no.


Attenzione però! Controllate bene la fonte delle informazioni che trovate e affidatevi solo a quanto riportato in siti ufficiali o “universalmente” riconosciuti come attendibili. Evitate quei blog e quei siti che danno giudizi a volte senza comprovata esperienza.

Va da sé che tutti i prodotti cosmetici legalmente distribuiti nel nostro paese sono sottoposti a specifiche e obbligatorie valutazioni di sicurezza, ma è ovvio che queste ultime non potranno garantire totalmente l’assenza di irritazioni e allergie, ogni pelle è unica e ha una reazione diversa.


Leggere l’INCI quindi ci permette di scegliere consapevolmente cosa comprare.


Fondamentale però è capire che questa scelta va al di là del puro e semplice benessere personale, perché i nostri comportamenti d’acquisto possono essere un plus per sostenere uno stile di vita più etico e sostenibile, cosa che credo essere di estrema importanza nei tempi attuali.

Usare cosmetici fatti con ingredienti che provengono da oltreoceano certamente non va in questa direzione. Ovviamente è impossibile tracciare all’indietro ogni singolo ingrediente, ma vale davvero la pena usare uno scrub con “polvere di corteccia di Sequoia dell’Oregon”, piuttosto che uno fatto con “la polvere di corteccia di abete rosso del Trentino”?


Tornerò più dettagliatamente sul tema del Life Cycle Assessment (LCA) che merita una riflessione dedicata.

Conoscenza e condivisione per me sono le parole chiave.

Autore: Emanuela Graziosi 6 febbraio 2023
Immediatamente dopo la raccolta, le piante vengono lavorate. Alcune vengono fatte macerare per estrarre i principi attivi e filtrate per eliminare ogni impurità rimasta, mentre altre vengono distillate in correnti di vapore per ottenere gli idrolati. È un processo lungo che richiede pazienza e accuratezza ma il risultato finale ripaga di ogni attesa, sia il profumo che la qualità del prodotto sono nettamente superiori a quei cosmetici che sono preparati con piante secche. Poi arrivo al vero e proprio cuore del laboratorio, il luogo dove gli ingredienti si uniscono creando creme, emulsioni e sieri. La stanza è asettica, ogni cosa è sterilizzata per evitare contaminazioni. Sopra lunghi tavoli bianchi sono disposti becher e termometri, bilance e spatoline. Svetta tra tutti il turboemulsore, la bacchetta magica delle formulazioni che serve ad unire due fasi, olio ed acqua, che altrimenti resterebbero separate. La preparazione della crema consiste infatti in più fasi, gli ingredienti vengono pesati e miscelati, si combinano tra loro dando vita a nuove consistenze, e in ogni fase si aggiunge qualcosa: un addensante, un olio, un emulsionante, un umettante, e infine i principi attivi, le sostanze funzionali che agiscono sulla pelle.
Autore: Emanuela Graziosi 29 dicembre 2022
Per ognuna di queste fasi il metodo LCA identifica i flussi di input (materiali, energia e risorse utilizzate) e di output (emissioni nell’aria, occupazione e trasformazione del suolo, consumo di acqua e risorse) e quantifica gli impatti ambientali relativi all’uso delle risorse naturali, agli effetti sulla salute dell’uomo, sull’ecosistema e all’effetto serra. Il Life Cycle assesment è alla base di strumenti volontari di politica ambientale introdotti a livello comunitario e nazionale come l’Ecolabel e l’Environmental Product Declaration (EDP). Inoltre, può fornire un importante contributo e supportare le scelte decisionali di un’azienda per progettare prodotti e servizi che siano più sostenibili: • Intervenendo con soluzioni efficaci nelle diverse fasi del ciclo di vita qualora emergano come impattanti. • identificando opportunità di miglioramento al fine di raggiungere le soluzioni migliori per ridurre gli impatti ambientali. Nel campo della cosmetica, alcune delle valutazioni base di un’analisi LCA relative alla produzione di una crema sono: da dove vengono le materie prime usate? Di che materiale è fatto il packaging? il processo produttivo quante risorse usa? Quante lavorazioni sono necessarie per rendere il prodotto utilizzabile? La “Hep” adotta la metodologia LCA facendo particolare attenzione a: • Scegliere materie prime originarie del territorio . Le creme sono composte da estratti di piante che crescono rigogliose nel nostro Paese come ad esempio l’estratto oleoso di lentisco, l’estratto di malva, lavanda, e rosa canina. In un’ottica LCA, non utilizziamo l’olio di argan né il burro di karité poiché essendo originari dell’Africa avrebbero un grande impatto ambientale nelle fasi di trasporto. Stesso principio è stato applicato nel gommage dove, come sostanza esfoliante, è stata selezionata la polvere di corteccia di abete rosso che proviene dal Trentino Alto Adige piuttosto che la polvere di sequoia dell’Oregon. • Sviluppare le formulazioni delle creme con un INCI “corto” . I nostri cosmetici sono altamente concentrati, hanno pochi ingredienti attivi selezionati per garantire il massimo dell’efficacia e funzionalità della crema. • Utilizzare packaging con un basso impatto ambientale . Usiamo dove è possibile plastica PCR, plastica riciclata post consumo, e le confezioni sono di cartone riciclato FSC, stampate con colori di origine naturale e minimizziamo gli imballaggi. Continueremo nel futuro a investire per ampliare le nostre conoscenze e migliorarci in tema di sostenibilità ambientale.
less is more: eliminiamo il superfluo
Autore: Emanuela Graziosi 13 novembre 2022
Nel mondo attuale dove tutto è basato sull’iperproduzione e consumo, in una sorta di circolo vizioso, dovremmo tutti guardare alla semplicità, eliminare il superfluo, sfruttare meno le risorse e ridurre l’inquinamento e gli sprechi.
Share by: